Bisognerebbe sempre dirla la verità perché se non la dici, finisce poi che ti scoppia dentro.
Tecnicamente non è facile dire bugie perché, anche a raccontare balle ci vuol talento.
Prima di tutto bisogna raccontarla a se stessi prima che agli altri, e qui bisogna essere convincenti, perché chi si fida completamente di se stesso sbaglia per primo.
Uno studio rivela che il 60% degli italiani mente. Curioso, perché bisognerebbe capire in che percentuale gli intervistati hanno detto effettivamente la verità. È pur vero che se ci poniamo questa domanda non ne usciamo vivi. Comunque sia, escludendo i cazzari patologici, raccontar balle implica un bello sforzo.
Innanzitutto di immaginazione perché non basta essere stronzi, ma bisogna risultare attendibili e la bugia bisogna studiarsela bene e soprattutto non scordarla, perché la prima qualità di un bugiardo deve necessariamente essere la memoria.
Regola due: mai avere un complice che, anche se te lo scegli bene, il rischio che questo poi se la canti è reale.
Si dice che più è grossa la menzogna più è difficile da sostenere, più è grossa e più devi stare in guardia e alla guerra ci devi andare armato fino ai denti.
Ci devi andare con la corazza e pure il carro armato, che quelli che dicono sempre la verità hanno una santabarbara nascosta nella cantina dell’anima.
Il catalogo delle bugie è piuttosto variegato, nel senso che c’è una bugia per ogni uso.
Non si possono classificare in un podio perché fanno tutte schifo uguale.
Ci sono le bugie bianche, quelle dette a fin di bene, quelle che mentivi a mamma che hai preso 5 in matematica ma era un 3 e lei sarebbe subito corsa a prendere il battipanni.
Magari adesso fa ridere, ma poi impari sulla tua carne che di tutte le bugie questa è la più dolorosa.
Dissi a mio padre che il mostro che lo stava divorando da dentro era curabile e non era vero.
Lo dissi sorridendo, attenta che lui non capisse, che quel sorriso era solo una smorfia di dolore.
Mi rispose che sarebbe guarito per me e mentiva, perché sapeva bene che stava morendo.
Me lo disse con quel suo sguardo buono, trattenendo lacrime di paura.
La bugia bianca è una verità nascosta, come una mina anticarro, aspetta che tu ci salga sopra.
Non teme la tua corazza e non teme il tempo, perché può aspettare anni acquattata, che tanto sa che prima o poi ci salterai sopra.
La fougasse è una mina improvvisata. Un semplice buco nel muro riempito di esplosivo, chiodi, proiettili ed è fatta: al passaggio si attiva il detonatore e addio e grazie di niente.
La bugia che le assomiglia di più è quella che poi ti dicono che era solo uno scherzo, preparata senza tecnica e cura, messa lì con l’unico intento di far male.
È la bugia più stupida, perché nel farla detonare rischi di rimanerci secco pure tu sotto il muro dove l’hai piazzata. Sono le bugie dette a caso con il solo intento di screditare, la bugia del “ma non credevo ti avrebbe fatto tanto male”. La verità qui può tutto, ma bisogna essere scaltri e saltare l’innesco. Avvisare gli altri che passeranno mettendoci davanti un cartello.
Nessuno resti ferito, che la stupidità fa buchi più di un coltello.
L’ultima bugia di fattura è la più rudimentale, che te la fai con quello che hai in casa e l’unica perizia che richiede è lanciare e scappare.
Una bottiglia che ci hai visto il fondo e poi l’hai riempita ancora con l’alcol che ti sei scolato.
Uno straccio a curare una ferita e che ti sei strappato di dosso per farne una miccia.
Il braccio che la lancia da detonatore.
La bugia detta per ottenere una reazione, la bugia lanciata per rivendicare un diritto perso o mai acquisito sono le bugie molotov.
Non sono fatte per ferire ma per danneggiare il mondo che ti hanno rubato, sfilato da sotto il culo e sei caduto e, quando ti sei rialzato, il mondo era cambiato.
Sono le bugie dette per rabbia, che poi è solo un’altra parola per dire passione.
Amavo il mio mondo, il mio lavoro, il mio uomo, la mia donna, amavo me stessa.
Ho amato troppo senza essere ricambiata e allora urlo fuoco come un drago, urlo che non ho mai amato.
Le bugie più crudeli invece, sono quelle che raccontiamo a noi stessi.
Lo facciamo inconsciamente forse, troppe volte per difenderci da una realtà che ad affrontare ci frantuma le ossa. A furia di mentire diventiamo talmente bravi da distorcere, piegare a nostro uso e consumo il mondo che viviamo. Persone e situazioni, soprattutto amori, si trasfigurano in quello che ci piacerebbe fosse, che fosse stato. Sono le bugie liquide, perché poi si finisce sempre per pagarle con le lacrime.
Bisognerebbe sempre dirla la verità, che altrimenti diventa bugia e
come una bomba ti scoppia dentro.
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