E la presidente Ursula Von der Leyen è di nuovo rimasta in piedi, perché a una donna si perdona tutto meno che di non essere un uomo

E due e speriamo che non ci sia il tre, perché si sa che dopo il due viene il tre e tutto il resto vien da sé.
La storia la sappiamo tutti ed è vero che repetita iuvant sed stufant, ma già nello scorso aprile la presidente della Commissione Europea era stata lasciata in piedi dal presidente Erdogan.
Lì in piedi, come una cameriera che attende i cappotti, e poi fatta accomodare su un divano mentre l’imbarazzante Michel e il presidente turco, sedevano su due poltrone uno di fianco all’altro.

Il sofagate è stato uno sgarbo istituzionale inammissibile rilanciato da tutti i media, che fosse mai successo 100 anni fa, si armava la fanteria e erano mazzate.
Eppure succede ancora e così il ministro degli esteri ugandese Jeje Odongo, dribbla la presidente e va diretto verso Macron e Michel che manco stavolta si ricorda che la von der Layen non è lì per una gita fuori porta.

Ancora, succede ancora e ancora ripeto che anche stavolta si dovrebbe parlare di un gravissimo sgarbo istituzionale e non di sessismo 

Personalmente infatti credo che, questi comportamenti se riservati ad un uomo, avrebbero rischiato di essere interpretati come atto di ostilità verso la Comunità Europea.
Il fatto che la presidente di un organo di governo così importante sia una donna, non dovrebbe neanche essere parte della narrazione perché così il gesto rischia di venir derubricato a un volgarissimo atto di discriminazione. 

Il ruolo della von der Leyen trascende il suo genere e sarebbe opportuno che tutti quanti ce lo piantassimo bene in testa

Qualcuno chiosa che non ha reagito perché, a noi donne è stata imposta l’educazione al martirio.
Non lo credo. Credo invece che la presidente non abbia reagito cosciente di questo suo ruolo che va oltre il sesso d’appartenenza.

“Oltre” dovrebbe essere il motto che ci definisce tutti. Oltre, perché chi siamo chi vogliamo essere o semplicemente chi sentiamo di essere non dovrebbe mai neanche essere messo in discussione.
Si dovrebbe appunto andare oltre.

L’amministrazione Biden ci ha dato una bella lezione su questo nominando dirigente del Dipartimento Energia, Samuel Brinton 33 anni.
Ingegnere nucleare laureato al MIT (ho detto MIT, non Università della Vita) in tecnologia e programmazione politica sul nucleare. 
Un cervellone che si definisce gender fluid e preferisce identificarsi con il they, per rimarcare la sua non binarietà.
Sfoggia rossetti e outfit da urlo, che scandalizzano benpensanti che non riescono ad andare OLTRE l’aspetto e la sessualità da manuale. Che non riescono appunto a guardare oltre il loro naso.
Brinton è stato chiamato a gestire rifiuti tossici e scorie nucleari. Se lo farà con le unghie laccate di rosso Valentino o in camicia da taglialegna, a noi non dovrebbe importare.

Bisogna andare oltre perché in ambito istituzionale, la presidente Von der Leyen reclama il rispetto che il suo ruolo impone. In tutti altri ambiti, lo status di essere umano dovrebbe bastare senza dover specificare genere biologico o di elezione.

Oltre i generi c’è l’educazione che deve insegnare a giovani e vecchi che siamo tutti pari grado sia che indossiamo gonna o pantalone.  

Sono la Principessa Astronauta e vado oltre perché al mondo non ci sono donne o uomini, ci sono persone

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